Analisi della sentenza n. 2714/2024 che tratta della traduzione tardiva nelle misure cautelari e il suo impatto sui diritti di difesa dell'indagato alloglotto.
La sentenza n. 3033 del 2024 del Tribunale di Benevento chiarisce l'inammissibilità dell'impugnazione al sequestro preventivo dei beni in caso di mancanza di un interesse concreto da parte dell'indagato.
La Suprema Corte, con la sentenza n. 19620 del 2025, stabilisce che l'irreperibilità dell'indagato non impedisce la convalida dell'ordine di allontanamento urgente dalla casa familiare. Un chiarimento fondamentale che rafforza la tutela delle vittime e il controllo di legalità sull'operato della polizia giudiziaria.
La Suprema Corte chiarisce che l’indagato può ricorrere in Cassazione contro l’archiviazione ex art. 131-bis c.p. solo se ha presentato opposizione ex art. 411, co. 1-bis, c.p.p.; irrilevante l’opposizione della persona offesa. Analisi della sentenza n. 12294/2025, quadro normativo e ricadute pratiche.
La Sentenza 17164/2025 della Corte di Cassazione fa chiarezza sull'utilizzabilità delle dichiarazioni rese da una persona informata sui fatti che successivamente assume la qualifica di indagato o imputato. Un'analisi approfondita del principio 'tempus regit actum' e delle sue implicazioni nel processo penale italiano, offrendo una guida essenziale per comprendere i confini delle prove.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11921 del 2025, chiarisce l'applicazione temporale della nuova disciplina sull'interrogatorio anticipato ex art. 291, comma 1-quater c.p.p., stabilendo quando la norma introdotta dalla Legge n. 114/2024 entra in vigore per le richieste di misure cautelari pendenti, un punto cruciale per la difesa e la tutela dei diritti.
La Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze della mancata traduzione di un'ordinanza per un indagato che non conosce l'italiano, evidenziando l'importanza della conoscenza effettiva del provvedimento nel processo penale.
Analisi della sentenza n. 30372 del 28 maggio 2024, che chiarisce le modalità di notificazione dell'avviso di fissazione dell'udienza per l'indagato non detenuto nell'ambito delle impugnazioni cautelari reali.
La recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce il ruolo del silenzio dell'indagato nel procedimento di ingiusta detenzione, evidenziando l'importanza della modifica normativa del 2021 e le sue conseguenze sul riconoscimento dell'indennizzo.
La sentenza n. 17366 del 2022 affronta l'interesse dell'indagato nell'impugnare le misure cautelari. Scopriamo i dettagli e le implicazioni legali di questa decisione cruciale.