Un'analisi approfondita della recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 12316 del 2025, che dichiara manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sull'assenza di contraddittorio preventivo nel sequestro conservativo penale, bilanciando efficacia della misura e diritto di difesa attraverso il riesame.
La Suprema Corte torna sul confine tra corruzione, concussione e induzione indebita: con la sentenza 13616/2025 impone una lettura diacronica del rapporto tra pubblico agente e privato, ridefinendo le linee guida per avvocati e operatori del diritto nei casi di scambio di utilità prolungato.